Maggiorenni, finalmente!

La sentenza pronunciata dal Tar della Liguria , che segue quella del Tar della Calabria, pone una pietra tombale su tutte le interpretazioni che volevano gli odontoiatri subalterni e impossibilitati a decidere autonomamente su quanto li riguarda nel governo della professione, affermando fuor da ogni dubbio che la rappresentanza è in capo all’albo stesso, e non in capo al Presidente d’Ordine.
Le sentenze dispiegheranno i loro effetti nei prossimi mesi: ma fin da ora il ruolo delle Commissioni d’Albo all’interno dell’ Ordine ne esce enormemente rafforzato. Non sarà più necessario ricorrere alla benevolenza del proprio Consiglio d’Ordine per portare avanti le battaglie che interessano la professione. Finalmente, gli Odontoiatri non saranno più tollerati ospiti, cui magari ricorrere quando servono i loro voti: ma avranno pieno titolo nell’assumere in prima persona le iniziative che li riguardano, nei procedimenti disciplinari, nella pubblicità sanitaria, nella possibilità di organizzare eventi.
Come sempre, a grandi risultati corrispondono grandi responsabilità: questo questo passo epocale non è stato ottenuto per caso, ma grazie alla pervicacia di qualcuno che correndo rischi ha sollevato il problema, di un gruppo che l’ha sostenuto e nel silenzio distratto delle istituzioni. E’ stato raggiunto in mancanza (voluta?) di un quadro di regole che gli possano dare pieno significato e attuazione .Infatti è tuttora irrisolta la ripartizione economica delle risorse, il peso rappresentativo all’interno degli Ordini, il riconoscimento di pari autorevolezza nei rapporti con le altre istituzioni. Come tutte le rivoluzioni anche questa parte dal basso, non è stata governata né prevista e, almeno all’inizio, sarà sottovalutata e sminuita da chi non ha voluto prendervi parte o da chi la teme; nel suo valore dirompente obbliga tutta la categoria a fare scelte importanti: rivendicare la propria ormai incontestabile autonomia restando all’ interno dell’ Ordine attuale, o dare origine ( come peraltro previsto dalla legge Lorenzin) a un Ordine autonomo. E impone , in questo percorso, scelte consapevoli, razionali e condivise, forse difficili. Non di facile presa, non di breve respiro o magari dettate da biechi interessi elettorali ma ADULTE: abbiamo raggiunto la maggiore età, ora è il momento di dimostrare di meritarcela.

GIAN PAOLO DAMILANO