Chiarimenti dalla CAO di Cuneo su comportamenti da adottare per prevenire la diffusione del COVID-19

Cari Colleghi,

nella nostra Provincia l’andamento dei contagi da Covid-19 sta progredendo con una accelerazione notevole, da qui numerose segnalazioni da parte di colleghi con richiesta di chiarimento su quale tipo di comportamento adottare.

Casi positivi asintomatici
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test). Il tampone di controllo deve essere necessariamente eseguito presso l’ASL di riferimento. (Non hanno valore i tamponi eseguiti privatamente).

Casi positivi sintomatici
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test). Il tampone di controllo deve essere necessariamente eseguito presso lASL di riferimento. (Non hanno valore i tamponi eseguiti privatamente).

  • Contatti stretti asintomatici
    I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
    · un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure
    · un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o
    molecolare negativo effettuato il decimo giorno

Non è prevista quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità.

Contatto su luogo di lavoro (dipendente, collaboratore): equivalente al contatto stretto, autodenuncia al Sisp, quarantena. Questa la indicazione avuta dagli uffici competenti in ASL.

Contatto per motivi di lavoro (paziente) collaborazione con Sisp se interpellati.

 L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione

La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi

Pertanto, per proteggere gli altri ma innanzitutto se stessi, si ricorda di porre particolare attenzione alle procedure già consigliate e alla loro applicazione, in particolare al triage telefonico preventivo (con rinvio di ogni caso potenzialmente sospetto) e alla sua ripetizione all’ingresso del paziente in studio. Sempre in base al principio di precauzione si consiglia di rinviare se possibile anche i contati di contatto, o di prevedere la loro visita a fine giornata. Le precauzioni previste comunque devono essere applicate a tutti, considerando ogni paziente come infetto.   E’ consigliabile anche, per quanto possibile, limitare i contatti non protetti da DPI tra il personale dello stesso studio.