Antibiotico resistenza: anche gli odontoiatri devono porre attenzione

L’impiego inappropriato di antibiotici supera il 30%. Attraverso un manifesto si chiede ai medici ma anche agli odontoiatrici l’assunzione di responsabilità

E’ noto come l’efficacia degli antibiotici stia gradualmente diminuendo a causa di un utilizzo eccessivo e inappropriato: per l’Organizzazione mondiale della Sanità, questo problema ogni anno in Italia costa la vita a più di 10.000 persone. Il nostro Paese ha il più alto numero di vittime in Europa, dove si stima i morti siano 33.000, a fronte di un numero che sale a 700.000 ogni anno a livello mondiale. Parallelamente, l’Italia è seconda fra i paesi Ocse – dopo la Grecia – per numero di prescrizioni di antibiotici nelle cure primarie, secondo il rapporto Oecd Health at a Glance 2019.In occasione della Giornata sull’uso consapevole degli antibiotici promossa dal Ministero della Salute. 

Il Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri intervenendo sul tema ha ricordato l’importanza degli antibiotici “un bene preziosissimo che occorre preservare”. E ha aggiunto: “I dati sulla diffusione dell’antibioticoresistenza mostrano come l’Italia sia tra i Paesi con il più alto livello, ma nell’ultimo anno è evidente un trend in calo, che indica che la strada intrapresa è quella giusta”. Sileri ha illustrato “i passi avanti compiuti per contrastare il fenomeno dell’antibioticoresistenza a partire dal Piano nazionale per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza (Pncar) del 2017, la cui attuazione è sotto monitoraggio da un gruppo multidisciplinare che risponde al metodo adottato, One Health, ovvero uno sforzo congiunto di più discipline professionali che operano, a livello locale, nazionale e globale”.

I dati sul consumo di antibiotici, tra cui quelli odontoiatrici

I dati presentati da Aifa, relativi al 2018, mostrano che in Italia si fa ancora abuso di questi farmaci antibiotici, “con il 90% delle prescrizioni a carico del Ssn che proviene dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, che contribuiscono con il 75,2% sul totale dei consumi; il rimanente è distribuito tra le strutture sanitarie pubbliche (8,9%) per farmaci prescritti ai pazienti in ospedale o acquistati su prescrizione della struttura ospedaliera per proseguire il trattamento dopo la dimissione, e acquisto da parte del cittadino in una farmacia senza ricetta rossa (15,9%)”. Dai dati, emerge anche l’impiego inappropriato di antibiotici che “supera il 30% in tutte le condizioni cliniche studiate, vale a dire influenza, raffreddore comune, laringotracheite, faringitee tonsillite, cistite non complicata, bronchite acuta”. “Particolarmente preoccupanti – dice ancora il Ministero – sono i dati sull’acquisto in farmacia senza prescrizione – pratica illegale da disincentivare – e sull’inappropriatezza prescrittiva”.  

Per quanto riguarda gli antibiotici ad uso “privato”, nel 2018 ogni giorno sono state acquistate privatamente 3,4 dosi di antibiotici (classe A) ogni 1000 abitanti, corrispondenti a una spesa pro capite di 1,69 euro. I consumi e la spesa più elevati si registrano nelle Regioni del Nord (4,0 DDD/1000 ab die e 2,06 euro pro capite), mentre il Centro registra i consumi più bassi (2,7 DDD/1000 ab die) e le Regioni del Sud la spesa meno elevata (1,29 euro pro capite).I farmaci antibiotici che presentano una quota maggiore di acquisto privato sono rappresentati dalla doxiciclina (47% sul totale dei consumi in ambito territoriale), dall’amoxicillina (41%), l’azitromicina (15,6%) e claritromicina (9,4%) per citare i principi attivi prevalentemente prescritti dagli odontoiatri

Manifesto “Antibiotici, meno e meglio”

E’ un documento messo a punto da Slow Medicine e Altroconsumo insieme a 16 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e veterinari, in occasione dellaSettimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici appena conclusasi. Elaborato nell’ambito del progetto Choosing Wisely Italia, ha il patrocinio del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, di Fnomceo (la Federazione nazionale degli Ordini dei medici), il supporto delle società scientifiche partecipanti e di Fnopi, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, il manifesto può essere sottoscritto dai medici e dentisti che si impegnano a:

  • informare pazienti e cittadini del grave problema dell’antibiotico resistenza;
  • non prescrivere di regola antibiotici nei principali casi in cui non sono necessari, ad esempio per le comuni infezioni respiratorie ma anche come profilassi in casi di estrazione dentaria;
  • raccomandare ai pazienti di non assumere mai antibiotici senza prescrizione medica, di rispettare dosi e tempi indicati, e avere aspettative realistiche sulle tempistiche di guarigione. 

Si può scaricare il manifesto da questo link personalizzandolo con la propria foto e la propria firma, ed esporlo nella sala d’attesa del proprio studio.  

Fonte: odontoiatria33.it