“Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito a Roma in seduta straordinaria presso il Ministero della Salute, ribadisce la contrarietà all’impianto attuale dell’articolo 4 dell’Atto Camera n. 3868 -A (DDL Lorenzin) relativo alla riforma degli Ordini professionali […] – e – all’unanimità conferma il ritiro della FNOMCeO da tutte le collaborazioni
istituzionali, salvo l’avvio immediato di un confronto costruttivo con il Governo e con tutte le forze parlamentari”.
Si è chiuso con questa decisione l’odierno Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) che – riunito in convocazione straordinaria a Lungotevere Ripa –
ha avuto come oggetto il Disegno di Legge presentato quattro anni fa dal ministro Lorenzin e che contiene anche la riforma degli Ordini delle Professioni sanitarie. Una riforma attesa da tempo (la Legge istitutiva risale al 1946) ma che, dopo la travagliata navetta tra le due Camere, si è completamente snaturata, tanto che lo stesso ministro della Salute, intervenendo per un saluto ai medici, ne ha, in un certo senso, disconosciuto la maternità.
“In questi quattro anni molte cose sono successe – ha dichiarato infatti il Ministro, parlando ‘a braccio’ – il Disegno di legge è cambiato e ci sono i presupposti per fare emendamenti migliorativi”.
E proprio questa metamorfosi è l’oggetto del contendere: “Le trasformazioni subite dal testo iniziale nell’iter parlamentare – si legge infatti nel Documento, che alleghiamo integralmente – hanno determinato uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni”.
“L’insieme dell’articolato limita gravemente l’autonomia della professione – continua la denuncia approvata all’unanimità dei presenti – tanto da renderla amministrata e sotto tutela politica”.
E, se condizionata dalle ingerenze della politica, prosegue la Fnomceo, la professione medica e odontoiatrica non può garantire il cittadino.
Poche le speranze di un miglioramento del testo durante il passaggio in Aula alla Camera, nonostante le aperture del Ministro, dell’onorevole Donata Lenzi, anche lei ospite in Consiglio, e dell’onorevole Mario Marazziti, fatte arrivare tramite la stampa.
“Si ritiene che la discussione parlamentare sul testo in esame – prosegue infatti il Documento – non sarà in grado di licenziare una legge organica capace di rispondere ai principi deontologici a garanzia della salute. Si rileva che i principi espressi nella audizione della FNOMCeO in data 10 ottobre 2016, presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera, sono stati disattesi”.
Da qui la decisione di ritirare i propri rappresentanti da tutti i tavoli istituzionali, sia nazionali sia locali. Una decisione presa a malincuore, perché come ha sottolineato il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, “stiamo abbandonando anche progetti importanti” ma ritenuta ormai improcrastinabile.
Fonte: fnomceo.it