Ddl Lorenzin la soddisfazione della CAO. Renzo: ottimo sulle pene per abusivismo, l’autonomia ordinistica e per la conferma della linea sulle società

Pur tra luci e ombre, la riforma degli Ordini delle Professioni sanitarie ha diversi effetti positivi rispetto al contrasto all’esercizio abusivo della professione, con aggravio finalmente delle sanzioni e delle pene. Questo aspetto è da sempre al centro dell’ impegno di CAO Nazionale e, diciamolo, anche personale del suo presidente, quindi non possiamo che esserne soddisfatti.

Molti aspetti impattano sulla Professione Odontoiatrica, cui viene riconosciuta maggiore autonomia a livello gestionale, mentre viene aumentata anche la componente numerica delle Commissioni di Albo, sia a livello provinciale che nazionale e finalmente disciplinata anche l’Assemblea dei Presidenti CAO. Nella normativa è prevista anche la possibilità per gli Albi che vantano più di 50mila iscritti di chiedere l’istituzione di un proprio Ordine. Si tratta di una procedura che prevede una richiesta al Ministero della Salute e che sembrerebbe poter essere applicabile anche alla Professione Odontoiatrica. È evidente che su tale possibile innovazione ci dovrà essere un confronto tra tutti i presidenti CAO, per trovare una possibile linea comune.

Nella normativa del DDL Lorenzin è poi previsto l’obbligo per tutti i soggetti esercenti l’odontoiatria, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività, di iscriversi all’Albo. Questo rappresenta un altro riconoscimento delle nostre buone ragioni, in più sedi espresse.

Sembra quindi confermato che, nonostante quanto previsto nella Legge Concorrenza, le STP, che possono, anzi devono, iscriversi all’Albo, siano l’unico soggetto societario abilitato all’esercizio dell’attività odontoiatrica.

Giuseppe Renzo, Presidente Commissione Albo Odontoiatri Nazionale

Fonte: odontoiatria33.it