IL Dottore Online smaschera le bufale

Troppe le false notizie sulla nostra salute. Così i medici hanno deciso di scendere in campo. E con un sito si mettono a fianco di chi si affida alla Rete per capire come sta comincia sempre così. Ci sediamo di fronte al medico ed esordiamo con la stessa domanda: «Dottore, ma è vero che…?». Sul cosa sia vero gli esempi non mancano. Uno a caso: tenere il bambino in casa perché così non lo espongo ai rischi dell’inquinamento. Quanti genitori ne sono profondamente convinti? Ebbene, sbagliano: numerosi studi hanno dimostrato come la concentrazione di quasi tutti gli inquinanti atmosferici risulti maggiore all’interno degli edifici rispetto all’esterno, abitazioni private o scuole che siano. Eppure, quante volte leggiamo come tenere i nostri figli tra le mura domestiche sia il modo più sicuro per preservarli dalla “brutta aria” che gira… È una bufala, o per dirla con un termine tanto in voga oggi, una fake news. Ora, per verificare se è tutto vero quanto l’amico di turno o il sito Internet affermano con tanta dovizia di particolari, c’è un sito: www.dottoremaeveroche.it. Ad aprirlo è la Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. Per ogni bufala c’è una spiegazione sul come abbia preso piede e tutti gli studi per confutarla. «Ci avvaliamo di un board scientifico di altissimo livello e di un team di esperti comunicatori», ha spiegato Cosimo Nume, responsabile comunicazione della federazione. Così, per tornare all’esempio iniziale, i medici citano lo studio Search (School environment and respiratory health of children, cioè ambiente scolastico e salute respiratoria nei bambini), che ha analizzato la concentrazione di alcuni inquinanti all’interno e all’esterno delle scuole di sei Paesi europei, tra cui l’Italia: è generalmente più alta proprio nelle aule. Una parte del sito è dedicata anche ad alcune semplici regole da adottare quando ci si affida alla Rete per argomenti legati alla salute. Si può “scaricare” una lista con cinque domande (dalla citazione dell’autore del testo o delle fonti cui si è attinto alla data dell’ultimo aggiornamento per non correre il rischio di fare affidamento su medicinali o cure superati da tempo): in base al punteggio ottenuto si potrà facilmente stabilire quanto siano affidabili le informazioni che troviamo in Rete e che ormai sempre più italiani vanno a cercare per farsi un’autodiagnosi. Come conferma l’analisi delle ricerche online su argomenti legati alla salute redatta dalla Bem Research, tra le parole più cercate su Google Italia negli ultimi cinque anni, per la categoria farmaci, troviamo “effetti collaterali antibiotici” e “come leggere le analisi del sangue”.
Francesco Gironi
Fonte: FNOMCeO