I “colori” dei frutti di bosco come potenziali armi anti-cancro

Molecole contrastano la crescita tumorale, test su cellule

 

Gli antiossidanti dei frutti di bosco – ovvero quelle molecole, dette antocianine, che gli conferiscono il caratteristico colore acceso – potrebbero in futuro trasformarsi in armi anti-cancro. Secondo uno studio riportato sulla rivista Scientific Reports, infatti, queste sostanze interferiscono con geni che promuovono la crescita tumorale e, viceversa, favoriscono l’attivazione di altri geni cosiddetti ‘oncosoppressori’ (che sopprimono la crescita del cancro). Lo studio è stato condotto presso l’Università della Finlandia Orientale e getta le basi per nuove armi anti-tumore.

Gli esperti hanno studiato in particolare la cianidina, sostanza presente in particolar modo nel ribes nero, nel mirtillo e nel mirtillo rosso. Trattando cellule di tumore del colon con la cianidina, questa mostra di essere in grado di attivare un ‘circuito anticancro’: attiva l’enzima ‘sirtuina 6’ che a sua volta spegne dei geni che promuovono la crescita delle cellule malate e attiva geni oncosoppressori, che riducono la crescita tumorale. Gli esperti hanno anche ideato un ‘software’ che predice l’azione anti-cancro di tutte le altre molecole antiossidanti presenti nei cibi, si dà poter effettuare uno screening a tappeto di quelle che potrebbero rivelarsi utili come base di partenza per sviluppare nuovi farmaci antitumorali.

Fonte: Dottnet.it