In Università per imparare (anche) ad essere professionisti

Bilancio del Corso di bioetica per gli studenti di Odontoiatria dell’ultimo anno del San Raffaele di Milano

 

Quando si parla della formazione dei futuri odontoiatri si invoca la necessità dell’insegnamento dell’etica professionale. Di recente un progetto tra CAO e Collegio dei Docenti ha promosso l’inserimento nel piano formativo dell’ultimo anno dei futuri dentisti anche di etica e deontologia.

Da qualche anno, l’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano ha previsto per gli studenti del corso di laurea in Odontoiatria un corso sul tema. Le lezioni sono state tenute dal past president CAO Giuseppe Renzo e dal prof. Lo Giudice, corso che si è concluso nei giorni scorsi. E proprio con il prof. Renzo abbiamo voluto capire come è stato organizzato e tracciare un bilancio.

In cosa è consistito il corso e quali temi avete trattato?

Il Corso dal titolo “Etica professionale e codice deontologico” è il frutto di un progetto, condiviso tra la CAO Nazionale e il Collegio dei Docenti di Odontoiatria, che vuole portare i concetti a cui si riconduce l’attività professionale odontoiatrica a far parte del processo formativo pre-laurea dei giovani.Per questo già negli anni passati su sollecitazione della CAO Nazionale il Collegio ha dato l’indicazione alle diverse sedi di strutturare all’interno dei CdL in Odontoiatria Corsi di etica e deontologia   L’ Università Vita e Salute del S. Raffaele di Milano già da anni ha dimostrato grande interesse per questa iniziativa strutturando per gli studenti un modulo di 12 ore di lezioni frontali. Sono ormai diversi anni che rivesto questo incarico a Milano e devo dire con soddisfazione che numerose altre università hanno aderito al progetto e hanno inserito nel loro corso di studi un percorso dedicato alla conoscenza dell’etica della responsabilità, della corretta pratica professionale e del ruolo centrale del rapporto medico-paziente.  L’analisi del Codice Deontologico, dell’Istituzione Ordinistica e della CAO Nazionale e dei compiti loro delegati per legge poi ha consentito di delineare i riferimenti etici e comportamentali che devono regolare i complessi rapporti che precedono e seguono l’atto medico (consenso informato, comunicazione, ascolto e cura), il rapporto tra colleghi, l’informazione e la pubblicità. Sono stati puntualizzati i rischi derivanti dal coinvolgimento in attività di esercizio abusivo in qualità di prestanome e le nuove gravissime sanzioniSono state chiarite le responsabilità che rimangono in capo al professionista nell’esercizio professionale, anche quando questo viene esercitato in strutture complesse dal punto di vista organizzativo; sono stati raccomandati e definiti i percorsi necessari nel contratto d’opera che lega il professionista alla struttura; è stata evidenziata l’importanza di stabilire contrattualmente l’equo compenso e il riconoscimento dei propri diritti anche ai fini assistenziali e previdenziali.Sono stati rappresentati alcuni casi di strutture (la cronaca ci rimanda diversi episodi) che sono state chiuse senza garantire le cure ai pazienti e le spettanze ai professionisti.


Quale è stato l’obiettivo? 

L’esercizio della medicina e chirurgia e quello dell’odontoiatria, non possono che ispirarsi agli stessi principi etici a difesa dell’uomo e a salvaguardia dell’umanità. È pertanto importante per il corretto esercizio della professione, che i giovani professionisti, accanto alle competenze cliniche e tecniche, acquisiscano e la conoscenza delle regole etico/deontologiche.L’obiettivo primario è quello di preservare il rapporto medico-paziente non soltanto quale fondamento oggettivo dell’alleanza terapeutica, ma per il riconosciuto diritto alla salute della persona. Il professionista non può delegare il rapporto diretto con la persona; il tempo dell’ascolto è tempo di cura, cosi come la visita costituisce il primo atto medico. Si rinnova il senso della scelta nell’essere Medico: professionista o imprenditore?In definitiva l’obiettivo ormai ampiamente condiviso è evidenziare “L’orgoglio di esercitare la professione di Medico Odontoiatra dedito alla cura della persona”.

Le impressioni degli studenti?

Nel corso delle lezioni, intensissime, i futuri colleghi iscritti al sesto anno dell’Università, ricevute le corrette informazioni, hanno saputo individuare e sviluppare le tematiche afferenti all’esercizio dell’ attività di Odontoiatra e i valori fondanti che ne contraddistinguono il carattere di professione intellettuale.Hanno approfondito con partecipazione i temi trattati durante il Corso intervenendo sui temi caldi dell’inserimento professionale e sulla difficoltà di mettere in pratica le competenze che con sacrificio e rigore hanno conseguito. Mi sono parsi motivati e consapevoli che un’odontoiatria non esercitata al meglio per i continui compromessi al ribasso determinati da realtà che operano sul territorio (low cost, pubblicità e abusivismo) li penalizza in maniera particolare mortificando il loro impegno nello studio e le loro prospettive professionali. Hanno compreso pienamente il loro importantissimo ruolo di tutori del bene salute, e quanto un approccio etico alla pratica professionale sia quindi imprescindibile. 

E quali sono le sue impressioni sugli studenti? 

Gli studenti in odontoiatria negli anni hanno proficuamente frequentato e partecipato attivamente e questo rappresenta, per me, il primo grande traguardo.Ho provato orgoglio e fiducia nel futuro della professione nel vedere crescere la consapevolezza dell’importanza del sapere essere professionisti sommato al sapere e saper fare.

Quale approccio hanno le nuove generazioni in tema di etica?

La parte più difficile è sempre rappresentata dal concetto che deve vederci distinguere il professionista medico dal missionario.Ogni professionista, anche dunque l’Odontoiatra, ha il diritto a costruire per sé e per la propria famiglia un percorso di successo professionale e economico, per cui l’impegnativo percorso di studi intrapreso va valorizzato.I più giovani, mi sono apparsi attenti, sensibili e disponibili ad operare anche nel sociale, ma proprio per questo devono essere tutelati nell’accesso all’esercizio professionale.Si rendono conto che, come l’ultimo Rapporto Istat enuncia, 5 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure odontoiatriche per motivi economici ed è il caso di dire forte e chiaro che questo problema deve essere affrontato dal sistema sanitario odontoiatrico pubblico. Conoscono l’inefficienza del SSN che dovrebbe garantire la salute orale degli Italiani, ed invece è generalmente sempre più assente ed inadeguato considerando che i L.E.A. (livelli minimi assistenziali garantiti dal SSN) in Odontoiatria sono quasi spariti.A fronte di tale dicotomia ho visto una grande maturità e la voglia di intervenire fattivamente. Ritengo siano disponibili a coinvolgersi come d’altra parte ha fatto, pur non avendone alcun obbligo, la libera professione che in modo organizzato e in forma diretta si è fatto carico del problema intervenendo e fornendo il proprio contributo volontaristico. Il riferimento etico che correttamente hanno individuato è che la prevenzione è fondamentale, come nel caso di progetti ormai consolidati. Il riferimento è alle malattie del cavo orale che possono essere affrontate con la possibile interazione con altri specialisti anticipando diagnosi di grave impatto come il cancro orale o piuttosto la prevenzione primaria in età scolare e l’azione formativa svolta nelle scuole. E ancora hanno mostrato di volersi coinvolgere in iniziative di tipo volontaristico già in essere, volte a consentire ai più sfortunati di ricevere assistenza.In tutto questo mi è sembrato costante il riferimento ai valori connessi ai richiamati Principi fondamentali: Il Medico Odontoiatra, deve esercitare la propria professione in scienza e coscienza e non deve sottostare a coercizioni di sorta nella scelta terapeutica.

Fonte: odontoiatria33.it