Obbligo Pos, sentenza Consiglio di Stato dice no alle sanzioni per i medici

Commissioni più basse, sanzioni contenute, terminali di ultima generazione che accettano persino pagamenti in bitcoin con servizi offerti da società certificate dal Consorzio Bancomat: c’è tutto perché l’obbligo di tenere il Pos possa partire anche tra medici e dentisti. Ma di fatto non parte. E il Consiglio di Stato ha spiegato perché al Ministero dello Sviluppo, che gli aveva sottoposto il nuovo decreto con le sanzioni per imprese e professionisti sprovvisti. Chi non ha il lettore Bancomat, è questo il filo del ragionamento del Consiglio di Stato, non è punibile perché in Italia nessuna legge ha fatto fin qui sul serio nel definire le sanzioni, e un decreto ministeriale come quello del MiSe non può introdurre punizioni senza che norme approvate dal Parlamento, di rango più elevato, gli diano il via. In questi mesi di “ordinaria amministrazione”, il governo uscente aveva provato a introdurre per decreto una sanzione da 30 euro su tutti i fornitori di beni e servizi che impedissero ai consumatori di pagare con il bancomat.

La bozza era stata inviata ai giudici di Palazzo Spada il 28 marzo scorso per un parere preventivo. La sanzione per ogni operazione “impedita” è quella prevista dal Codice di Procedura penale che all’articolo 693 punisce il rifiuto di un esercente di accettare monete aventi corso legale. Per i giudici, il Legislatore non ha definito importo minimo e massimo della sanzione, indicazione dell’autorità competente ad irrogarla, procedure da applicare. E siccome secondo l’articolo 23 della Costituzione “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”, il decreto torna ora al MiSe che dovrà illustrare in una relazione tecnica le possibili risposte. In questi anni il Parlamento ha tentato di approvare una legge per punire chi non ha il lettore, obbligatorio dal 30 giugno 2014. Il disegno di legge 1747, tramontato con l’ultima legislatura, già dal 2015 prevedeva 500 euro di multa per il professionista sprovvisto, che diventavano 1000 al secondo “sgarro” e al successivo potevano portare alla chiusura dell’attività. Intanto, professionisti e commercianti chiedevano agevolazioni per sopportare i costi (entro i 400 euro annui) di Pos, installazione, canone, commissioni.

Nel 2018 il consiglio dei ministri ha recepito il regolamento Ue che fissa tetti massimi allo 0,2% per le commissioni sui pagamenti con carta di debito: le spese si abbattono per tutti, premessa per sanzioni più flessibili. Curiosità: dall’obbligo di Pos restano fuori tabaccai e benzinai. I benzinai incassano le accise per lo stato e operano da sostituti. Ma proprio per tale motivo dal 1° luglio entra in vigore una novità importante: la scheda carburante dei lavoratori autonomi, medici inclusi, va in pensione e per portare in deduzione il costo della benzina si dovrà pagare con bancomat o carta di credito a garanzia di tracciabilità del pagamento.

Fonte: doctor33.it