Ddl trasparenza, Cantone (Anac): va nella giusta direzione. Conflitti di interesse evidenti

«I conflitti di interesse nella sanità sono molto evidenti», e «il ddl mi sembra andare nella giusta direzione, con un meccanismo di pubblicità, che garantisce misure di riservatezza, per rendere sufficientemente noti gli elementi che possono determinare profili di rischio». Lo ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, sentito dalla commissione Affari sociali della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge sulla trasparenza tra imprese produttrici e soggetti che operano nel settore sanitario. La norma allo studio prevede che le imprese produttrici, pena sanzioni, comunichino ogni anno al ministero della Salute i dati identificativi dei soggetti che operano nel settore della salute e delle organizzazioni sanitarie titolari di azioni o di quote del capitale della società. I dati confluiranno in un registro pubblico telematico accessibile per la consultazione. A questo proposito Cantone ha chiesto qualora il registro «non rientri nell’ambito della maschera del sito Amministrazione trasparente, si preveda un link», in modo che chi accede per quella via «possa avere tutte le informazioni».

Allo stesso tempo il numero uno dell’Anac ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di garantire, dove necessario, la tutela della privacy. La proposta di legge prevede inoltre l’obbligo per le imprese produttrici di rendere pubbliche tutte le transazioni finanziarie (convenzioni ed erogazioni in denaro, beni, servizi o altre utilità) con un valore unitario maggiore di 10 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 100 euro effettuate verso un soggetto che opera nel settore della salute. «Ma 100 euro – ha rilevato Cantone, rispondendo alla domanda di uno dei deputati della commissione – sono una cifra molto bassa. Sarebbe meglio affidare al ministero la competenza di individuare anno per anno il valore di riferimento». Quanto alle sanzioni previste dal testo, «credo siano in linea – ha detto Cantone -. Per renderle più efficace si potrebbe prevedere qualche sanzione accessoria per chi non fa le comunicazioni dovute, in caso di recidiva».

Fonte: Doctor33