Fattura elettronica, bocciata banca dati Agenzia delle Entrate. Stop ai dati sanitari

Niente banca dati delle fatture dell’Agenzia delle Entrate, memorizzati solo i dati fiscali necessari per i controlli automatizzati e no alla fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie. L’Agenzia potrà archiviare le fatture solo su richiesta dei contribuenti che avranno necessità di consultarle. È la decisione del Garante per la privacy, preso atto delle modifiche apportate all’impianto originario della fatturazione elettronica e delle rassicurazioni fornite dall’Agenzia, ha individuato i presupposti e le condizioni perché si possa avviare dal primo gennaio 2019 i trattamenti di dati connessi al nuovo obbligo.

Nelle settimane scorse era stato costituito un tavolo tecnico con Agenzia delle Entrate e Mef per esaminare le criticità rilevate dal Garante. L’Agenzia, secondo la prima normativa, avrebbe archiviato integralmente tutti i file delle fatture elettroniche (2,1 miliardi nel 2017) che contengono informazioni di dettaglio su beni e servizi acquistati, abitudini e tipologie di consumo, servizi energetici, tlc o trasporto (es. regolarità nei pagamenti, pedaggi autostradali, biglietti aerei, pernottamenti) o prestazioni legali (es. numero procedimento penale) o sanitarie (es. percorso diagnostico neuropsichiatrico infantile).

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Il nuovo sistema di e-fattura prevede invece che l’Agenzia si limiti a memorizzare i dati fiscali per i controlli automatizzati (es. incongruenze tra dati dichiarati e quelli a disposizione dell’Agenzia). Dopo il periodo transitorio indispensabile a modificare il sistema, nuovi servizi di consultazione delle fatture saranno resi disponibili solo su specifica richiesta del contribuente. I soggetti che erogano prestazioni sanitarie non dovranno emettere fattura elettronica. Il Garante, con l’istituto dell’avvertimento, ha messo in guardia tutti gli operatori di possibili sanzioni. Ulteriori sforzi sono richiesti all’Agenzia per minimizzare i dati da memorizzare e per conformarsi agli obblighi di trasparenza e correttezza riguardo ai controlli fiscali. Una nuova valutazione d’impatto dovrà essere prodotta entro il 15 aprile 2019.

Fonte: ilsole24ore