Inail, un quarto delle morti da Covid è avvenuto tra il personale sanitario e socio-assistenziale

L’assenza media dal posto di lavoro di un infortunato da Covid-19 è di un mese. Lo comunica l’Inail indicando che i contagi sul lavoro per il nuovo Coronavirus segnalati all’Istituto dall’inizio della pandemia fino al 31 dicembre scorso sono 191.046, pari a un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,1% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. I decessi sul lavoro da Covid-19 segnalati all’Inail dall’inizio della pandemia sono 811, pari a un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei morti nazionali per il coronavirus comunicati dall’Iss alla stessa data. Nel 2021 il calo dei casi mortali è stato del 57,2%.  Oltre un quarto delle morti (25,8%) è avvenuto tra il personale sanitario e socio-assistenziale. La maggioranza ha riguardato gli uomini (82,5%) tra 50-64 anni (71,0%), over 64 anni (18,6%) e 35-49 anni (9,8%), tra gli under 35 solo lo 0,6% dei morti.  Prendendo in considerazione tutti i contagi sul lavoro, la quota delle donne sul totale dei casi denunciati è pari al 68,3% e la componente femminile, in particolare, supera quella maschile in tutte le regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania.  Al 31 dicembre 2021, l’83% delle denunce è stato riconosciuto positivamente, generando nel 96% dei casi un indennizzo. Il 99% degli indennizzi sono inabilità temporanee, con le menomazioni permanenti pari allo 0,7% e le rendite a superstiti per casi mortali allo 0,3%.

Fonte: DottNet.it