DDL Lorenzin non passa il profilo dell’odontotecnico

Per l’On. Marazzini, istituire nuove professioni sanitarie sarà più semplice

Tra gli emendamenti “bocciati” dalla discussione in Aula quello presentato dall’On. Rondini che proponeva l’istituzione del profilo dell’odontotecnico. Non una bocciatura verso gli odontotecnici ma dovuta alla volontà di non snaturare l’impianto legislativo che ha come obiettivo, ha spiegato il relatore del provvedimento On. Mario Marazziti, quello di ridefinire un nuovo iter per l’introduzione di nuove professioni sanitarie.

“La scelta che abbiamo fatto – ha detto l’On. Marazzini- è stata di proporre un lavoro che facesse di questa legge una legge aperta e non una legge chiusa, ovvero che non fosse l’ultimo treno per entrare come professione riconosciuta” On Marazzini che indica nel nuovo iter quello che permette ai tecnici di decidere se istituire una nuova professione sanitaria e non alla politico evitando così le “pressioni sui singoli deputati”, per sostenere una delle tante professioni che aspiravano ad essere riconosciute.

Ed il nuovo percorso individuato prevede che la richiesta di nuove professioni sanitarie arrivi dal basso, dalle associazioni, che chiedono al Ministero della Salute di prendere in esame la richiesta. Secondo passaggio è quello di affidare al Consiglio superiore di sanità la richieste apre un parere tecnico in modo da, spiega il relatore, togliere “alla politica la possibilità di decidere cosa è o cosa non è una professione sanitaria, ma torna ad essere una decisione tecnica”. Infine il tutto ritorna al Ministero che sulla base delle indicazioni ricevute si esprime in tempi certi. Sei mesi per l’espressione del parere sulla base dei titoli presentati, chiarisce l’On. Marazzini, per poi passare alla Conferenza Stato-Regioni che individua il fabbisogno regionale e della popolazione, per poi ripassare il tutto al Ministero della Salute ed al Miur per definire il percorso di studi ed eventuali equipollenze.

Ma se il profilo degli odontotecnici non poteva entrare in questo Ddl il voto parlamentare, con il Governo contrario, apre le porte al nuovo profilo dell’osteopata e del chiropratico che, però, non sono state riconosciute come professioni sanitarie ma come professioni “tecnico-sanitarie”.

Fonte: Odontoiatria33