Odontoiatria, arriva il bisturi molecolare

Opera la bocca senza tagli. Bene i test sugli animali, tante potenzialità di utilizzo future

Addio tagli chirurgici, in futuro alcuni interventi dal dentista si potranno eseguire senza bisturi grazie a un ‘bisturi molecolare’ a base di un enzima che ‘scioglie’ le fibre di collagene del solco gengivale in modo selettivo solo dove serve. Basata su nanotecnologie, questa chirurgia potrebbe trovare applicazione, ad esempio, nel riposizionamento dei denti, sì da rendere molto più breve (non più di sei mesi) l’uso dell’apparecchio, che oggi può richiedere anni.   

È la promessa insita in esperimenti eseguiti con successo su animali presso il Technion-Israel Institute of Technology, istituto tecnologico nella città di Haifa, resi noti sulla rivista ACS Nano. Secondo quanto riferito all’ANSA dal coordinatore dei lavori, Avi Schroeder, il bisturi molecolare potrebbe un giorno consentire interventi senza dolore e con tempi di recupero ridotti. “Questo lavoro – commenta Mario Aimetti, del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università degli Studi di Torino e presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia – trasferisce il concetto che le nanotecnologie rappresentano un’area di potenziale sviluppo in chirurgia, non solo del cavo orale; cionondimeno, quali saranno le reali applicazioni si vedrà in futuro”. Nello studio, spiega Aimetti, si fa il confronto tra chirurgia ortodontica tradizionale e chirurgia con uso di nanotecnologie. “Nanobolle” contenenti l’enzima ‘collagenasi’ (una molecola che taglia le fibre di collagene) vengono messe nel sito operatorio (all’interno del solco gengivale) e solo qui sono attivate per il rilascio controllato dell’enzima. Questo rende più malleabile il solco gengivale sì che i denti si spostino più facilmente sotto l’azione dell’apparecchio ortodontico. In questo modo il riposizionamento dentale è di gran lunga più rapido.

La potenzialità di questo lavoro sono ancora da definire – ribadisce Aimetti – e probabilmente si potranno estendere anche in altri ambiti della chirurgia parodontale”. “Il nostro lavoro – sostiene Schroeder – dimostra la fattibilità di usare le nanotecnologie con enzimi che sostituiscono il bisturi chirurgico in chirurgia orale. In futuro chirurgie più complesse potranno essere eseguite con questo strumento in modo selettivo senza intaccare tessuti sani, probabilmente anche in ambito cardiaco”.

Fonte: Dottnet.it